Il Giubileo di Platino della regina Elisabetta – Antonio Caprarica e Martina Milia – Pordenone 7 giugno 2022

“La regina inglese non decide nulla perché non ha potere politico. Ma un sovrano preparato come Elisabetta sa farsi ascoltare”. Questa breve frase di Antonio Caprarica ha saputo riassumere perfettamente da dove derivi la notorietà e influenza di questa regina, che da 70 anni tira le redini del Regno Unito. Di fronte ad un chiostro gremito, guidato dalle domande della giornalista Martina Milia, l’inviato a Londra per eccellenza ha tratteggiato la figura della regina, la sua capacità di effettuare un cambiamento nelle etichette e nelle regole pur rimanendo sempre uguale a se stessa. 

“Ad una lettera di una suddita gallese che desiderava moltissimo conoscerla e non sapeva come fare, la regina rispose dandole un appuntamento in un punto prefissato in una strada di Cardiff – ha continuato – perché aveva capito che l’opinione pubblica è importante”. 

Ma perché, in barba a Putin o Xi Jing Ping, la monarchia inglese e la regina sono molto amate? “L’Inghilterra è la madre della monarchia rappresentativa, ha plasmato il mondo in cui viviamo – ha spiegato Caprarica – un inglese nasce naturalmente libero, la monarchia garantisce questo diritto dai tempi della Magna Charta”. Non sono mancati passaggi dedicati a Diana dal fascino irraggiungibile, a Camilla inizialmente odiata dalla regina ma poi “individuata” come perfetta per Carlo, alla “ruota di scorta” Harry, destinato ad essere l’eterno secondo, a Katherine con la quale è stato praticamente sancito un patto tra classi sociali.

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