Luciano Garofano – 11 Dicembre 2024 – PordenonePensa a Gorizia

LA SCIENZA DELLE INDAGINI

LUCI E OMBRE SULL’USO DELLA PROVA SCIENTIFICA

Luciano Garofano, Biologo Forense ed ex Comandante del RIS di Parma,
mercoledì 11 dicembre, alle 20.00, al Kulturni dom di Gorizia.

Laureatosi nel 1976 in biologia all’Università degli studi di Roma La Sapienza si è successivamente specializzato in tossicologia forense all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dal 1978, anno di arruolamento nell’Arma dei Carabinieri, al 1988, è stato comandante della Sezione Chimico-Biologica del Centro Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma, con competenza su tutto il territorio nazionale. Ha curato la realizzazione di un laboratorio nazionale per l’analisi del DNA a scopi investigativi; dal 1995 al 2009 è stato comandante del RIS di Parma. Ha svolto numerosi incarichi di C. T. e/o perizia per A. G. in delicati e complessi casi giudiziari di risonanza nazionale (Capaci, Bilancia, Novi Ligure, Cogne, Erba, Garlasco, etc). Attualmente consulente tecnico di parte dei casi tutt’ora aperti (Serena Mollicone, Pierina Paganelli, Liliana Resinovich, etc).  E’ presidente dell’Accademia Italiana di Scienza Forensi. Fellow dell’Accademia Americana di Scienze Forensi. Autore di libri e pubblicazioni. Da diversi anni fa parte dello staff della trasmissione televisiva Quarto Grado in onda su Rete4.

Che la prova scientifica sia fondamentale è ormai più che assodato. Se ci soffermiamo per un momento nel panorama criminale italiano passato e recente, ci rendiamo immediatamente conto che, tranne rare eccezioni, la maggior parte delle conclusioni positive che riguardano gli omicidi, le rapine, i furti, insomma, le vicende giudiziarie che quotidianamente minano la nostra sicurezza, sono legate ai risultati di un esame: sia esso quello di un cellulare, di una autopsia, di una traccia di sangue, di una impronta o di un bossolo, è quasi sempre una perizia che incide in maniera determinante sull’esito di una indagine o di un processo.
Per Cogne, si rilevò fondamentale l’applicazione della BPA (Bloodstain Pattern Analysis), la scienza che studia la forma, la dimensione e la distribuzione delle macchie di sangue, se il DNA ci può indicare chi ha commesso un crimine, la BPA ci può disvelare le modalità con le quali è stato commesso, fornendo elementi basilari per la ricostruzione tecnica della dinamica un evento. Il DNA: una vera rivoluzione in ambito analitico che, a partire dagli anni ottanta, grazie alle incredibili intuizioni scientifiche di Alec Jeffreys, il primo scienziato a proporre l’esame del DNA, il così detto DNA Fingerprint, per la soluzione di un efferato duplice omicidio a scopo sessuale, ha rappresentato una svolta inimmaginabile nel panorama investigativo. A proposito di DNA, non possiamo non ricordare il brutale omicidio di Yara Gambirasio e l’enorme lavoro fatto dal R.I.S. di Parma sugli indumenti indossati dalla giovane vittima per arrivare ad individuare IGNOTO 1. Senza il DNA e le possibilità offerte dalle più recenti tecniche dell’indagine genetica, non sarebbe stato possibile esaminare tutte quelle tracce ed isolare un profilo maschile su cui incentrare gli sforzi investigativi.
Il concetto di lavoro di squadra, della collaborazione tra le diverse esperienze professionali, dell’approccio multidisciplinare e dell’uso dei differenti saperi a disposizione è fondamentale, anche in relazione ai numerosi insuccessi investigativi. A proposito di insuccessi e del pregiudizio che spesso limita e nuoce l’attività investigativa, Luciano Garofano parlerà del suo nuovo libro ALDA ALBINI – Anatomia di un mistero.

Ingresso libero e gratuito senza prenotazione, la conferenza sarà in lingua italiana.

Mercoledì 11 dicembre, ore 20.00, al Kulturni dom, via Italico Brass a Gorizia (clicca qui per vedere la posizione su Google Maps)

 

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