Una magnifica serata dedicata alla montagna con Filippo Facci e Simone Moro per festeggiare degnamente i cento anni della sezione di Pordenone del CAI.
Non esiste il rischio zero quando si va in montagna. In montagna le norme che regolano la nostra vita quotidiana non ci sono, è un mondo in cui non hai mai davvero il controllo. L’imprevisto è sempre dietro l’angolo, per quanto ci si sia preparati adeguatamente e si siano adottate tutte le precauzioni e gli accorgimenti del caso. Ma l’alternativa è non assaporare la vita fino in fondo, e solo quando ti trovi a confrontarti con la montagna, quando devi ricorrere a quell’istinto che si è sopito e che ti dice che il pericolo è in agguato anche se ancora non lo vedi, quando nulla è scontato e hai bisogno di trovare la determinazione ad ogni passo, quando torni nella tua realtà quotidiana apprezzi la vita e sei felice, di quella felicità che solo chi vive la vita con passione può sperimentare.
Questo è lo spirito di chi vive la montagna a fondo. Ma per alcuni mesi della primavera in Pakistan e dell’estate in Nepal arrivare in cima agli ottomila è diventata un’altra cosa. Regole, permessi, obblighi si sono moltiplicati, e affrontare l’Everest con queste regole costa dal 60 ai 250 mila dollari a seconda del lusso che ci si vuol permettere, con i pacchetti più costosi con ogni confort, tra tende lussuose con tappeti e letti veri, cucine moderne con cuochi locali, tenda caffetteria e tenda panetteria, wi-fi satellitare e via dicendo. Ogni anno persone senza alcuna preparazione specifica raggiungono le vette degli ottomila con queste modalità. Il lato positivo? Grazie a questo supermercato delle ascensioni paesi che erano poverissimi oggi vivono letteralmente di questo turismo, e contrariamente a quanto si potrebbe pensare anche l’inquinamento ambientale è diminuito da vent’anni a questa parte.
Ma l’alpinismo vero oggi è sempre vivo: basta cambiare mese o cambiare vetta (andando ad esempio su uno dei tanti magnifici 7.000, sono più di 250) per ritrovare intatto lo spirito autentico e magnifico di eroi riconosciuti in tutto il mondo come Riccardo Cassin e Walter Bonatti in decine di giovani di grande valore, molti di loro italiani.
E non è affatto un caso se al centro dell’immaginario di chiunque arrampichi nel mondo ci sono le alpi, le nostre magnifiche montagne. L’alpinismo è una storia magnifica che viene scritta di giorno in giorno nelle imprese di persone come Simone Moro.
Foto di Antonio Ros