Alessandro Tavecchio – Il web in terza persona – Pordenone – 15 novembre 2025

Partendo da una teoria del complotto teorizzata su 4chan nel 2018, la “Dead internet theory”, Alessandro Tavecchio ha tracciato un quadro della situazione odierna del web, in cui oltre la metà dei contenuti è generata in maniera esclusiva o preponderante da bot e intelligenze artificiali.

Una rivoluzione di cui si è iniziato a parlare nel 2016, che ha avuto una forte accelerazione con ChatGPT 3 a partire dal novembre del 2022 e un’ulteriore spinta grazie alle AI generative di immagini e video.

Oggi tantissimi settori sono letteralmente travolti da questa rivoluzione. Nel giornalismo si è passati dal copia e incolla di comunicati stampa e lanci d’agenzia, il churnalism, ad una forma più sofisticata attraverso il passaggio con i large language models; legioni di persone nei luoghi più poveri del mondo generano contenuti in serie sui social nella speranza di monetizzare pochi euro (pochi per noi, cifre importanti per loro); gli articoli scientifici scritti da umani diventano sempre più simili a quelli scritti dai LLM.

I modelli di AI diventano ogni giorno migliori, hanno superato il test di Turing, e anche i programmi e le AI che identificano l’uso delle AI hanno difficoltà sempre maggiori a identificare contenuti generati dalla macchina.

Non è esattamente la dead internet theory che si realizza, ma con alcune sostanziali modifiche oggi il web ci va piuttosto vicino.

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